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I dolori del giovane Webber

Epopea semiseria di uno sviluppatore

Ciao (nuovo) mondo!

07/06/2016

Benvenuto in WordPress. Ed ecco un altro immancabile Ciao mondo!
Di questi tempi se ne vedono spuntare come funghi.

Come ho ben presto imparato a mie spese però, sotto questo identico messaggio, si nascondono le più disparate installazioni della nostra piattaforma di blogging preferita.

Perchè diciamocelo, abbiamo sì la Famous WordPress 5 minutes install, ma i casini arrivano dopo. E sono in tanti.

WordPress usato come blog, come sito-vetrina (sigh), come ecommerce, come CMS, come framework o come backend. Ammantato da temi minimalisti o da template ricchi di lustrini. Potenziato (o rallentato – a seconda dei punti di vista) dalle più disparate librerie, plugin, add-on e composer. Tutta questa abbondanza è sicuramente manna per uno sviluppatore curioso ma si trasforma presto in un discreto incubo quando il nostro obiettivo è la standardizzazione di un processo di sviluppo che sia ripetibile, sicuro e, soprattutto, rapido.

Il tema che pesa e che rinnega il suo pedigree responsive, i plugin che recalcitrano e si prendono a male parole l’un l’altro, gli aggiornamenti che si susseguono ad un ritmo incessante; insomma, una serie di fattori che rendono la fase di setup e di mantenimento estremamente dispendiosa in termini di tempo.

Quindi il mio personale Ciao (nuovo) mondo su queste pagine sarà la ricerca di un flusso di lavoro fluido e sufficientemente elastico che ci porti dalla fase di setup sulla nostra macchina locale fino al deploy sull’hosting del cliente nel modo più diretto e veloce possibile: setup con un occhio alla sicurezza, tema custom, pochi plugin fidati e quanta più automazione possibile.

Il tutto eseguito live su questo stesso ambiente che evolverà di pari passo al crescere dei post.

Periodicamente poi, mi concederò delle escursioni sulle problematiche di sviluppo con cui mi scontro tutti i giorni. D’altronde è a questo che si deve il – geniale – titolo del blog.

Per la cronaca lo stato zero di questa piattaforma è (alla data del post):

  • Hosting Aruba su piattaforma LAMP – Si. Ho scritto Aruba. Vogliamo partire dalle basi o no?
  • WordPress 4.5.2
  • Framework Genesis
  • Child theme Genesis sample (non modificato)
  • Plugin: iThemes Security, Duplicator, WP Super Cache (disattivato), Ginger EU Cookie Law

Questa configurazione base mi porta su GTMetrix a questi risultati sulla home (un solo post e una sola pagina pubblicata): PageSpeed D (64%), YSlow C (75%), Page load time 2.5s, Total page size 285Kb, Request 19. Installando il plugin JetPack il peso della home sale a 398Kb e le hit a 28.

Se invece del framework Genesis utilizzo un semplice starter theme come Underscores (disattivando JetPack) ottengo: PageSpeed D (60%), YSlow B (85%), Page load time 1.5s, Total page size 54Kb, Request 8.

Ovviamente le performance delle due situazioni Genesis / Underscores non sono minimamente comparabili perché il primo è un framework da cui derivare il proprio child theme mentre il secondo è un tema bell’e pronto. Penso però che approfondiremo la tematica analizzando come varia lo sviluppo con questi due differenti approcci e soprattutto quale garantisce il migliore workflow nei termini che abbiamo delineato ad inizio post.

Spero vogliate seguirmi in questa fantastica avventura.

Tema vuoto Genesis sample
Tema vuoto Genesis sample
Tema vuoto Genesis sample
Tema vuoto Underscores

Rubrica » Workflow Tag » development genesis gtmetrix performance standard underscores workflow

Reader Interactions

Comments

  1. Remoz says

    11/06/2016 at 0:03

    Grande Simone! Molto interessante, mi sa che ti seguo, anche se è solo marginalmente il mio settore.. 🙂

    Rispondi
    • Simone says

      11/06/2016 at 15:40

      Hola Remoz, benvenuto a bordo.

      Rispondi

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